La figura dell’imprenditore è sempre stata associata al rischio e a una visione ambiziosa. Negli ultimi anni, però, la percezione è cambiata, come sono cambiati gli strumenti a disposizione di chi fa impresa. Per la Giornata Mondiale dell’Imprenditore, scopriamo insieme perché il welfare aziendale è uno dei più importanti tra questi.
Cosa fa un imprenditore oggi: i cambiamenti nel ruolo
Fino a pochi anni fa, essere imprenditore non era alla portata di tutti: era necessario esercitare un mestiere ben preciso e avere capitale da investire. Oggi le cose sono cambiate, soprattutto grazie all’evoluzione della tecnologia, che ha reso più accessibili e semplici alcuni strumenti utili all’attività dell’imprenditore, come software che supportano la contabilità, piattaforme di crowdfunding e di automatizzazione dei flussi di lavoro.
Ciò che più è cambiato, però, è il modo in cui l’imprenditore viene percepito all’interno della società e il ruolo che sente di poter assumere. Tutti gli imprenditori hanno in comune ambizione e coraggio: anche se spesso vengono percepiti come figure orientate solo al profitto personale, le caratteristiche dell’imprenditore, se ben sfruttate, sono in grado di portare grandi innovazioni e opportunità.
Oggi, infatti, chi si assume il rischio di impresa migliora il Paese in cui opera, apportando nuove ricchezze e migliorando i servizi; si impegna per innovare e diventa anche fonte di ispirazione per le altre imprese; soprattutto, crea nuovi posti di lavoro per raggiungere gli obiettivi non solo di business, ma anche di progresso della società a tutto tondo.
L’importanza del welfare aziendale per gli imprenditori
Dato il suo ruolo non solo nel settore di riferimento, ma nella società in generale, per l’imprenditore adottare delle misure di welfare corrisponde non solo a una scelta di business, ma anche a una scelta di tipo sociale.
Per un futuro migliore, sia a livello di business sia a livello sociale, ciò che gli imprenditori possono fare oggi è continuare a trasmettere la voglia di fare impresa, ma soprattutto mettere al primo posto una visione partecipata e collaborativa. Si va sempre più verso un’economia nuova, che non si basa più solo su asset fisici come macchinari, edifici e liquidità, ma sui capitali intangibili come le idee, la gestione efficace delle informazioni, la flessibilità e la conoscenza e, soprattutto, il rapporto con le persone.
Per ottimizzare questi valori e incrementare la possibilità di partnership, elementi di importanza critica per il successo di un’azienda, un imprenditore oggi deve necessariamente integrare misure di welfare aziendale: dove c’è benessere organizzativo e personale c’è impegno, solidarietà, e maggiore volontà di arrivare agli obiettivi. Il welfare all’interno della realtà lavorativa garantisce questo benessere, perché mette al primo posto il clima che si respira in ufficio, le buone relazioni tra i colleghi, la salvaguardia della salute fisica e mentale di ogni persona. E una persona che si sente curata e accompagnata nel suo percorso, sia quello di vita sia quello lavorativo, è meno propensa a comportamenti come assenteismo, scarsa produttività e alto turnover.
È fondamentale dunque implementare il welfare in azienda in modo strutturato, tramite formazione e coinvolgimento. La formazione specifica e continua assicura all’impresa una gestione consapevole dei cambiamenti, sempre più rapidi nel mondo di oggi; il coinvolgimento mette le persone al centro insieme alle loro capacità, cosa che aumenta le possibilità di team building e di percorsi che possano portare ai leader di domani.
Fonti:
https://www.economyup.it/innovazione/come-gestire-il-welfare-aziendale-in-unimpresa-responsabile/