Resilienza: la skill più richiesta sul lavoro

La resilienza sul lavoro è ormai riconosciuta come una caratteristica distintiva dei lavoratori e delle lavoratrici che riescono a rispondere alle pressioni e alle esigenze della vita quotidiana. Ma resilienti si nasce o si diventa?

Saper affrontare le sollecitazioni e le tensioni del luogo di lavoro moderno è una delle skill maggiormente richieste nelle posizioni aperte dei più disparati ambiti professionali. Sul lavoro, infatti, le persone resilienti sono in grado di affrontare meglio le diverse situazioni, soprattutto in contesti caratterizzati da priorità in continuo cambiamento, da carichi di lavoro pesanti e da situazioni stressanti.

Cosa vuol dire essere resilienti in ambito lavorativo

Le persone dotate di resilienza sul lavoro sono in primis consapevoli sia delle proprie doti e dei settori in cui possono esprimerle al meglio, sia dei propri limiti e delle situazioni in cui non si sentono a proprio agio. Di conseguenza, tracciano obiettivi raggiungibili e sfruttano le proprie risorse in modo mirato, delegando o acquisendo più strumenti prima di affrontare compiti che non gestiscono con disinvoltura.

Per i professionisti resilienti gli ostacoli sono un’opportunità per apprendere e per crescere. Non si arrendono alla prima difficoltà, perché sanno che il successo richiede sforzo e costanza.

Davanti ai cambiamenti sono sempre pronti e flessibili, perché sanno che sono inevitabili in qualsiasi percorso lavorativo. Li affrontano con curiosità e ottimismo, sapendo che potrebbero richiedere alcuni sforzi all’inizio, ma che l’adattamento è una fase che poi li fortificherà più di prima.

Come aumentare la resilienza sul lavoro

Al contrario di quanto comunemente si pensa, non si nasce per forza resilienti, perché si tratta di un’abilità sensibile all’esperienza. C’è chi riesce a svilupparla emulando un esempio positivo, una persona vicina e dotata di questa qualità. Altri ce la fanno affrontando i problemi e le difficoltà e dando il massimo per risolverli.

Per diventare resilienti è infatti fondamentale per prima cosa conoscere sé stessi, per poi andare a lavorare su alcuni aspetti fondamentali del proprio carattere:

  • incrementare la consapevolezza delle proprie emozioni, soprattutto nei momenti di tensione. Se ignoriamo i timori, non potremo mai avere un atteggiamento positivo verso di essi;
  • sebbene non sempre risulti facile, bisogna cercare di non farsi sopraffare dai pensieriLo stress sul lavoro è normale, ma è importante imparare a contenerlo prima che raggiunga dei picchi troppo alti;
  • sssere flessibili verso le opinioni altrui. Acquisendo la capacità di ascolto attivo, eviteremo contrasti e fraintendimenti;
  • avere pazienza. A volte l’ossessione per i risultati a breve termine ci spinge a prendere decisioni frettolose e spesso a sbagliare. Anche nel lavoro di squadra saper controllare gli impulsi è un successo garantito;
  • imparare dagli errori. Sbagliare è umano e non sempre si riesce a raggiungere il risultato sperato. Una volta elaborate le emozioni iniziali, bisogna cercare di analizzare in modo oggettivo quello che è successo per migliorarsi ed evitare in futuro di ripetere gli stessi errori.
  • aprirsi per conoscersi meglio. Raccontare a qualcuno di esterno le difficoltà che si attraversano, aiuta a razionalizzare e a vedere la situazione che stiamo vivendo in modo più oggettivo. Il supporto di un professionista è una marcia in più in questo genere di percorsi.

La resilienza può migliorare di molto la qualità della vita, non solo sul lavoro. C’è infatti solo una cosa che dobbiamo e possiamo controllare: noi stessi. L’importante è trovare gli strumenti giusti per farlo.

Fonti:

https://lamenteemeravigliosa.it/la-resilienza-sul-lavoro-e-davvero-innata/

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