Come gestire i conflitti in un gruppo di lavoro?

Il conflitto al lavoro, se ben gestito, può persino rafforzare il team e aumentare la produttività. In che modo un team leader può appianare le differenze all’interno di un gruppo di lavoro e trarne il meglio?

A chi non è mai capitato di trovarsi in disaccordo con un collega? Il conflitto in ambito lavorativo è una realtà inevitabile: i team uniscono persone anche molto diverse tra loro, generando sì una ricchezza, ma provocando, a volte, incomprensioni sulle diverse modalità di pensiero.

La presenza del conflitto è spesso vista come un elemento negativo, ma in realtà può rappresentare un’opportunità di crescita e miglioramento: un gruppo in cui non c’è confronto e, talvolta, scontro, diventa un gruppo statico, che non stimola la ricerca di nuove modalità di approccio al lavoro, che non aiuta l’apertura verso l’altro/l’altra.

Per chi invece si ritrova a dover gestire un team eterogeneo, il punto essenziale diventa comprendere e gestire efficacemente queste dinamiche, fondamentale per mantenere un ambiente di lavoro produttivo e sereno.

Conflitti sul lavoro: cause comuni e modalità di approccio

Da cosa sono provocati?

Le cause dei conflitti possono essere molteplici e complesse, ma tra le più comuni troviamo sicuramente: differenze di personalità, in quanto ogni individuo ha il proprio stile di comunicazione, i propri valori e le proprie aspettative, e queste singolarità possono scontrarsi con quelle degli altri e portare a fraintendimenti e tensioni; incomprensioni nelle comunicazioni o, spesso, un’ambiguità dei ruoli che possono dar luogo a confusione e contrasti; competizione per risorse limitate (come budget, riconoscimenti o promozioni) che può esacerbare le tensioni all’interno del team.

Strategie pratiche per la gestione dei conflitti

Fondamentale nella gestione dei conflitti è la figura del team leader. Le sue competenze di empatia, comunicazione e problem solving sono essenziali per identificare tempestivamente i segnali di conflitto, facilitare il dialogo tra le parti coinvolte e promuovere un clima di fiducia e collaborazione.

Ciascun leader può trovarsi nella situazione di dover appianare dei contrasti tra i membri del suo gruppo e, per quanto sia importante avere una predisposizione, ci sono degli strumenti pratici da applicare in questi casi che rendono la gestione dei conflitti efficace e human oriented.

È importante adottare un approccio proattivo e costruttivo. Alcune strategie utili includono:

  • Ascolto attivo: ascoltare attentamente le diverse prospettive, senza interrompere o giudicare, è fondamentale per comprendere le ragioni del conflitto.
  • Dialogo aperto: creare uno spazio sicuro in cui le persone coinvolte possano esprimere le proprie preoccupazioni e trovare soluzioni condivise.
  • Mediazione: in caso di conflitti particolarmente intensi, può essere utile coinvolgere un mediatore neutrale per facilitare la comunicazione e la ricerca di un accordo.

Il contributo del welfare specialist in azienda

Il welfare aziendale può svolgere un ruolo significativo nella prevenzione e gestione dei conflitti. La presenza di welfare specialist si rivela un aiuto importante, in quanto il loro intervento può migliorare la comunicazione tra le persone dell’azienda, gestire direttamente microconflittualità e garantire un’opera di sensibilizzazione attorno ad eventuali situazioni problematiche.

Non bisogna dimenticare che alcuni conflitti possono nascere da una situazione di malessere del singolo. In questi casi, offrire dei programmi di supporto psicologico o di aiuto concreto in momenti di difficoltà è un’arma efficace per migliorare la vita delle persone e, in generale, anche il clima aziendale.

Fonti:
https://b-plannow.com/strategie-efficaci-per-gestire-i-conflitti-sul-posto-di-lavoro/

https://www.randstad.it/gestione-risorse-umane/gestione-del-personale/gestione-dei-conflitti

https://www.unobravo.com/post/gestione-dei-conflitti-la-regola-delle-tre-c

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