Rientro a lavoro dopo la maternità: come gestirlo al meglio

Tornare al lavoro dopo la maternità può rivelarsi un periodo molto emozionante, e al contempo difficile da gestire. Da azienda, è fondamentale sapere come accompagnare le neomamme nel reinserimento in ufficio: ecco come affrontare al meglio questa fase di grandi novità (anche con l’aiuto prezioso di un welfare specialist).

Il rientro al lavoro dopo la maternità rappresenta un momento cruciale sia per la neomamma che per l’azienda. È un periodo di transizione delicato che richiede un’attenzione particolare: un’azienda ha il compito di creare un ambiente di lavoro favorevole che supporti le neomamme in questo passaggio, facilitando il loro reinserimento e promuovendo un equilibrio tra vita professionale e familiare. Vediamo quali sono le sfide principali e in che modo affrontarle.

Sfide e opportunità del post maternità per dipendenti e aziende

Il rientro al lavoro post maternità è complesso per una serie di aspetti. Dal lato della neomamma, ci sono certamente questioni psicologiche molto delicate che vanno prese in considerazione: molte madri provano un senso di colpa per dover “lasciare” il/la proprio/a bambino/a per tornare al lavoro; a questo possono aggiungersi ansia e stress, dovuti alla pressione di conciliare le esigenze famigliari con quelle lavorative, operazione complicata se non si ha accesso a un certo tipo di supporto (es. famiglie lontane, costi elevati delle strutture di asilo nido).

Le questioni più personali si intrecciano inevitabilmente a quelle lavorative: dopo un periodo di assenza, chiunque può avere difficoltà nella ripresa dei ritmi lavorativi e nella riconnessione con i colleghi e i progetti, soprattutto in caso di cambiamenti nelle attività che si svolgevano prima. Anche per questo, la maternità può portare a un cambiamento nell’identità professionale e nella percezione delle proprie capacità.

Tornare al lavoro dopo la maternità è, dunque, una sfida importante per una neomamma e altrettanto può diventarlo per l’azienda. Vanno cercate e individuate le giuste condizioni di supporto, che siano inoltre concilianti con le esigenze produttive; possono rendersi necessarie modifiche organizzative, nonché una comunicazione chiara e trasparente con la neomamma e con il team, per gestire le aspettative e prevenire malintesi.

Un’azienda attenta al benessere delle sue persone può tuttavia trasformare le sfide in opportunità: offrendo un supporto adeguato, accresce la fidelizzazione delle dipendenti e si costruisce una reputazione positiva come ambiente che supporta i genitori lavoratori, aumentando anche la positività e la collaborazione all’interno dell’ufficio.

Gestire il rientro di una neomamma, inoltre, può stimolare l’azienda a introdurre modalità di lavoro più flessibili e innovative, nonché a beneficiare di competenze che derivano proprio dalla maternità, come una migliore gestione del tempo, la flessibilità e la capacità di risolvere problemi.

Tornare al lavoro dopo la maternità: consigli e strategie

Le soluzioni di supporto per una persona che rientra dalla maternità sono diverse e vanno valutate in base alle esigenze del singolo e a quelle aziendali. In questi casi, il supporto di un welfare specialist si rivela fondamentale.

Di seguito, solo alcuni esempi delle strade percorribili per garantire serenità e reintegrazione nelle attività.

Flessibilità oraria e smart working

Offrire la possibilità di scegliere orari di lavoro flessibili, ad esempio iniziando o finendo prima, può aiutare le neomamme a conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari. In aggiunta a questo, delle politiche di smart working o lavoro da remoto possono ridurre i tempi di pendolarismo e offrire maggiore autonomia nella gestione del tempo.

In casi con esigenze particolari, anche proporre contratti part-time può essere una soluzione ideale per chi desidera dedicare più tempo alla famiglia senza rinunciare completamente alla propria carriera.

Supporto alla formazione e al reinserimento lavorativo

Oltre a essere madri, le neomamme che rientrano al lavoro hanno bisogno di reintegrarsi in un ambiente come professioniste: offrire corsi di aggiornamento o di riqualificazione è un supporto importante per aggiornare le proprie competenze; può esserlo anche assegnare un mentore in affiancamento, per integrarsi nuovamente nel team e riprendere dimestichezza con le proprie mansioni.

Creazione di una cultura aziendale favorevole

Coinvolgere le neomamme nelle decisioni che le riguardano è un segnale di fiducia e di volontà da parte dell’azienda di portare avanti una crescita condivisa, come anche comunicare in modo chiaro e trasparente le politiche aziendali in materia di maternità e conciliazione vita-lavoro. Un ulteriore stimolo alla creazione di una cultura aziendale favorevole potrebbe essere quello di organizzare incontri e momenti di confronto tra neomamme, per creare una rete di supporto reciproco.

Fonti:
https://www.serenis.it/articoli/maternita-e-lavoro-diritti-e-scelte-delle-mamme-lavoratrici/https://www.randstad.it/blog-e-news/diritti-dei-lavoratori/rientro-dalla-maternita-tocca-allhr-creare-la-giusta-cultura-aziendale/

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