Perché la giustizia e l’equità possono fare la differenza in azienda

Oggi come mai, in occasione della giornata mondiale della giustizia sociale, è necessario ricordare quanto la giustizia sia un tema centrale da approfondire quando si parla di lavoro. Le ricerche degli ultimi decenni hanno messo infatti in evidenza quanto la percezione della giustizia in azienda si ripercuota sull’impegno, sulla soddisfazione e anche sulla fiducia e il rispetto che i dipendenti hanno nei confronti della loro realtà lavorativa e dei loro responsabili. Andiamo a vedere da vicino quali sono le dinamiche che portano a elaborare questo genere di giudizi.

Le tipologie di giustizia

La percezione di giustizia è influenzata da tre fattori fondamentali: dalla distribuzione delle risorse, dalle procedure utilizzate a questo scopo e dalle relazioni interpersonali tra i membri. È dunque fondamentale tener conto di tre tipi principali di giustizia organizzativa:

  • La giustizia distributiva riguarda l’equità della ripartizione di beni materiali e morali in un’organizzazione. Un esempio di questo tipo di giustizia si ha quando c’è proporzionalità tra salario di ogni lavoratore e il suo contributo;
  • La giustizia procedurale si concentra sulla correttezza delle procedure che hanno determinato una scelta. L’equità è determinata dalla distribuzione del controllo tra lavoratori e chi decide: le procedure più eque saranno quelle in cui i collaboratori hanno maggior controllo sulla procedura e/o sulla decisione (es. possibilità di esprimere la loro opinione);
  • La giustizia relazionale si focalizza sulla qualità dell’interazione e sulla comunicazione nel posto di lavoro, sia tra manager e collaboratori sia tra i membri stessi del team. La giustizia relazionale include una relazione onesta e veritiera, il rispetto dei diritti e della dignità delle persone e la giustificazione delle decisioni prese.

Le conseguenze dell’iniquità

L’iniquità e l’ingiustizia fanno sì che i lavoratori siano insoddisfatti in una misura proporzionale alla quantità di disuguaglianza percepita. Ma soprattutto cercheranno di ristabilire a ogni costo l’equità, mettendo in atto differenti strategie che si riveleranno controproducenti per loro e per l’azienda.

Diversi studi hanno dimostrato come la causa di forza maggiore che porta i lavoratori ad aumentare o diminuire la produttività è la relazione che c’è tra il loro compenso e le loro competenze. Se ritengono di essere sottostimati rispetto alle capacità che hanno allora diminuiscono la propria produttività sul lavoro; al contrario se ritengono di essere eccessivamente pagati aumentano la propria produttività.

Ma anche le percezioni cognitive vengono influenzate: studi empirici hanno verificato come l’ingiustizia nella vita lavorativa possa avere un effetto deleterio sulle capacità degli individui di pensare e risolvere compiti complessi. Le motivazioni di questo fenomeno possono essere attribuite alle seguenti cause: i partecipanti non si sentono motivati a dare il loro meglio durante l’esecuzione del compito oppure c’è un maggior consumo di risorse cognitive in quanto si tende a difendere il bisogno di percepire il mondo come un posto giusto.

Inoltre, è stato provato come la percezione di giustizia organizzativa riesca a contrastare la Turnover Intentions (TI), ovvero la misura che indica quanto i dipendenti di un’organizzazione abbiano intenzione di lasciare le loro posizioni e/o quanto un’azienda ha intenzione di allontanare i dipendenti. Il TI è un fenomeno insidioso che ha conseguenze negative sia per i lavoratori che per le organizzazioni, come l’assenteismo, la frustrazione, la bassa motivazione e la riduzione delle prestazioni lavorative. A livello organizzativo, il turnover di un dipendente valido e qualificato porta i risultati dell’azienda a peggiorare, alzando dall’altra parte i costi di reclutamento, selezione e formazione di nuovo personale; mentre, a livello individuale, il turnover intentions influisce sui livelli di soddisfazione, impegno, identificazione e integrazione sociale dei lavoratori.

E’ quindi intuitivo affermare come un’azienda più giusta sia anche un’azienda più performante, dinamica e soddisfacente per i lavoratori quanto per i loro responsabili. Per questo motivo è fondamentale porre grande attenzione a questi temi, in modo da garantire sempre un clima ottimale per l’azienda e per le sue persone.

Fonte:
https://professionalrecruitment.it/il-legame-tra-giustizia-e-soddisfazione-lavorativa

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