Il risparmio: quando dietro c’è la paura del futuro

Il 31 ottobre non si festeggia solo Halloween. C’è un altro appuntamento, meno conosciuto ma non meno importante: la Giornata Mondiale del Risparmio. Una ricorrenza che nasce in ambito bancario per informare le persone sul valore dei soldi, ma che ci porta anche a pensare a come ognuno di noi gestisce il risparmio nella vita di tutti i giorni e ai risvolti psicologici e sociali che questa azione porta con sé.

Cosa succede quando l’attenzione al risparmio diventa quasi un’ossessione? Essere attenti in vista di future necessità è un’azione saggia e previdente che fa sì che ci asteniamo dallo sperperare denaro oggi per metterlo da parte. Spesso però, anche a causa del contesto socioeconomico attuale che ha cambiato profondamente le nostre abitudini, o di momenti particolarmente stressanti della nostra vita, questa tendenza viene portata all’estremo, fino a provocare ansia e continue preoccupazioni. Come trovare il giusto mezzo e imparare a gestire questa tendenza?

Il risparmio degli italiani dopo la pandemia

La pandemia e la crisi economica che hanno colpito il nostro Paese hanno portato a cambiamenti nel nostro stile di vita, soprattutto nel campo del risparmio: si spende per le cose strettamente necessarie e molto meno per quelle superflue.
Il desiderio di risparmiare, secondo un’indagine Ipsos-Acri, è molto forte e riguarda l’86% degli italiani. Il risparmio lordo delle famiglie è aumentato del 18% rispetto al 2017. Ma dietro a questo dato positivo ce n’è un altro importante: il 38% degli italiani non si sente tranquillo se non mette da parte dei risparmi.
Una grande incertezza caratterizza infatti il futuro e questo porta tante persone a sentirsi insicure e ad aver paura di quello che accadrà. Soprattutto in ambito economico ci spinge a rimandare o addirittura evitare del tutto le spese che vengono considerate superflue, ma talvolta queste restrizioni vengono estese anche ad altri ambiti più importanti, come quello dell’istruzione e della salute.

Quando il risparmio diventa ossessione

Mentre una persona oculata tende a risparmiare nei limiti del possibile, chi soffre di una sindrome da risparmio si priva praticamente di tutte quelle cose che considera superflue, come se vivesse in perenne ansia rispetto a un futuro incerto. La vita nel presente viene ridotta al massimo per prevenire un’eventuale mancanza di denaro nel futuro. Una sindrome che porta ad un atteggiamento ossessivo, unito spesso a sentimenti di ansia e depressione. Gli individui che ne soffrono sono spesso accomunati dal cosiddetto “rimorso del consumatore” quando affrontano una spesa impulsiva e realmente poco utile.
Negli Stati Uniti gli psicologi hanno ribattezzato questo disturbo come iperopia, che rimanda al più noto termine ipermetropia. Proprio come nel caso del disturbo visivo, infatti, le persone ossessionate dal risparmio hanno solamente una visione del lungo periodo ma non riescono a vivere il presente a causa della paura di non avere abbastanza denaro nel futuro. Questo risparmio forzato, però, può rendere il presente anche più complicato.

Come gestire al meglio il risparmio

Usando la favola della cicala e la formica possiamo affermare che è necessario trovare l’equilibrio fra i due comportamenti. Mentre, infatti, la previdente formica accumula continuamente provviste per l’inverno, la cicala crede che sia meglio godersi l’estate, di pensare prima del tempo al domani.
Essere prudenti come una formica è giusto, ma a volte anche essere impulsivi come una cicala ci aiuterà a risparmiare senza però ossessionarsi troppo con le spese. Essere responsabili e continuare a tutelare il risparmio è importante ma, d’altra parte, privarsi di tutto non genera felicità, perché ci si trova immersi in uno stato di continua proiezione futura. Esiste un punto medio che è bene perseguire, imparando a godere del presente in modo autentico, ascoltando i propri bisogni con uno sguardo al futuro e chiedendo supporto ove si considera necessario.
ISSIM affianca le organizzazioni con un counseling mirato in momenti di transizione come i cambiamenti dei cicli di vita della persona (uscita di casa, costituzione nucleo familiare, nascita dei figli), ovvero quando il tema del risparmio potrebbe diventare fonte di preoccupazione, ansie e incertezza. Quando si hanno molte difficoltà ad uscire dal circolo del risparmio compulsivo o ci si sente sopraffatti dalla paura del futuro, rivolgersi ad un welfare specialist può aiutare a capire le origini del problema e, soprattutto, a ritrovare il giusto equilibrio.

Fonti:

https://blog.ovalmoney.com/it/post/che-cosa-significa-davvero-risparmiare/ https://www.guidapsicologi.it/articoli/iperopia-la-sindrome-da-risparmio
https://www.ilsole24ore.com/art/il-risparmio-e-sfida-sull-idea-futuro-AErVqQZG

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