L’impegno delle aziende percepito dai lavoratori

Donne meno ascoltate degli uomini e situazione migliore al sud rispetto al nord.

La ricerca voluta da ISSIM e svolta da AstraRicerche ha chiesto a 800 lavoratori di aziende con almeno 10 dipendenti un parere circa lo stato attuale dell’ascolto nella propria azienda e dai dati emerge che solo 1 intervistato su 3 percepisce l’impegno dell’organizzazione verso il benessere dei lavoratori e la stessa percentuale dichiara che il tasso di ascolto è nullo o quasi.

LE DIFFERENZE GEOGRAFICHE E DI GENERE

I numeri inquadrano che le donne si sentono meno ascoltate rispetto agli uomini (37% vs 28%), evidenza probabilmente collegata al vissuto della maternità e i relativi problemi che possono incorrere nella gestione del tempo al rientro in ufficio, quando l’impegno domestico cresce.

Emergono anche disparità geografiche, infatti l’ascolto è meno esercitato al nord rispetto che al sud. Le percentuali indicano che al nord-ovest e al nord-est non si sente ascoltato il 37% e il 33%, mentre al sud e centro 28% e 29%.

La fascia di lavoratori che più sente la mancanza di un approccio maggiormente orientato all’ascolto è quella dei 55-65 anni (42%), seguita dai 34-44 anni (35%) e 45-54 anni (30%), in cui probabilmente giocano un ruolo importante le preoccupazioni per il futuro in termini di riorganizzazione e assistenza previdenziale per una tipologia di lavoratori che desidera avere il polso della propria carriera.

L’ASCOLTO IN BASE ALLE DIMENSIONI DELL’AZIENDA

I dati confermano un quadro generale in cui solo 4 aziende su 10 sono attente agli input inviati dai lavoratori e smentisce l’ipotesi secondo cui un’azienda grande e strutturata riesce necessariamente a soddisfare il bisogno di ascolto dei lavoratori in modo efficace, anzi, emerge che le esigenze dei lavoratori crescono al crescere dell’azienda.

La situazione migliore sembra riguardare i lavoratori di aziende tra i 250 e i 999 dipendenti dove il 27% lamenta scarso ascolto, gap che aumenta di quasi 10 punti nelle aziende con più di 1000 dipendenti, dove il 39% dichiara poco o nullo ascolto.

Situazione similare tra le aziende con meno dipendenti dove la percentuale si attesa in media sul 31%.

Poco lontano, la differenza tra organizzazioni nazionale e multinazionali, in entrambi i casi i lavoratori che non percepiscono ascolto è tra il 32 e il 33%.

Prevedibile la mancanza di ascolto a seconda dell’inquadramento dei lavoratori, manifestato dal 40% degli operai rispetto al 33% degli impiegati e al 21% dei dirigenti.

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