Vivere senza maschere e riprendere in mano la propria vita

Carnevale è una festa all’insegna dell’allegria e della spensieratezza, ma è anche una tradizione che ritroviamo nelle tante maschere che colorano l’atmosfera di questi giorni. Un simbolo, quello della maschera, che rappresenta non solo un’evasione dalla routine quotidiana, ma anche una proiezione di aspirazioni e sentimenti nascosti, ignorati in altre circostanze, che siamo soliti utilizzare anche nella vita di tutti i giorni. Andiamo a scoprire di più su cosa significhi “vivere con le maschere”.

Una maschera non è solo un divertente e tradizionale costume da usare a carnevale. Ci sono momenti in cui le persone creano e indossano delle maschere per poter risolvere l’interazione sociale e per potersi mostrare agli altri per come vorrebbero essere, piuttosto che per come sono.

Perché abbiamo bisogno di indossare delle maschere?

Secondo il sociologo canadese Erving Goffman, fondatore della corrente dell’interazionismo simbolico, in ogni interazione sociale cerchiamo (in modo consapevole o meno) di proiettare una determinata immagine che modifica il modo in cui gli altri ci percepiscono. Ed ecco che la nostra personalità non diventa altro che la somma delle diverse “maschere” che mettiamo in scena in ogni ambito della nostra vitadal lavoro al privato, per trasmettere sempre un’impressione positiva.

Per Goffman, in questa “drammaturgia sociale” le persone cercano di presentare un’immagine idealizzata ogni volta che interagiscono, per la semplice ragione che sono convinte di ottenere benefici occultando determinati difetti o lati oscuri e nascondendo:

  • il processo di preparazione del nostro ruolo: preferiamo offrire agli altri solo il “risultato finale” della nostra esibizione, nascondendo gli errori, i passi falsi e gli sbagli;
  • il passato che abbiamo vissuto: il nostro personaggio potrebbe essere incompatibile con tutto quello che siamo stati prima, e non vogliamo che questo venga allo scoperto;
  • ciò che ci impedirebbe di continuare a recitare: siamo disposti ad accettare qualsiasi compromesso per non influenzare l’immagine che abbiamo scelto di offrire.

Eppure sapersi muoversi agilmente tra il palcoscenico (i momenti in cui proiettiamo un’immagine per gli altri) e il backstage (la nostra vita privata) non è semplice ed è spesso causa di stress. Essere sé stessi senza nascondersi è una scelta coraggiosa, ma premia sicuramente di più.

Come imparare a vivere essendo semplicemente se stessi

Diventare consapevoli è il primo passo verso l’autorealizzazione. Riscoprire chi siamo attraverso un cammino di profonda ricerca interiore, anche intrapreso al fianco di un professionista, ci porterà a riconoscere in primis quali sono le maschere sociali che ci tengono prigionieri per poi riportare alla luce la nostra essenza più autentica. Dobbiamo darci l’opportunità di realizzare noi stessi in accordo con la nostra vera natura, con l’unicità del nostro io.

Fonti:

https://lamenteemeravigliosa.it/drammaturgia-sociale-vivere-maschera/

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